Architettura sostantivo femminile

Inchiesta a cura di Emma Tagliacollo e Laura Milan

È arrivato il momento di provare a indagare la professione al femminile. Lo facciamo partendo dalle modifiche del linguaggio e dalla società, passando dai numeri e dai dati ufficiali, dalla storia delle prime protagoniste e dai riconoscimenti per poi avvicinarci alle architette.

La sfida è quella di comprendere il loro ruolo nel mondo contemporaneo con le coordinate che ci hanno fornito le ricerche più recenti. La base è una prospettiva di indagine il più possibile concreta e legata al progetto, per un affresco che possa “tenere insieme” tutte le fragilità di una professione che non ammette fragilità.

 

 

Immagine di copertina: Louise Bourgeois, Cell (The Last Climb), 2008 (Christopher Burke, © The Easton Foundation/VEGAP, Madrid)

 

PS: come tutte le nostre inchieste, anche questa è aperta a contributi e commenti che potrete indirizzare a redazione@ilgiornaledellarchitettura.com

 

 

Louise Bourgeois, Femme Maison, 1947

Architettura del corpo, disciplina delle relazioni

Parlare di architette o architettrici oggi richiede più prospettive: per parlare di linguaggio, diritti, minoranze e femminismo con la sua storia

donne in architettura-difficile sorpasso-01

Un sorpasso difficile

I dati Almalaurea, Cnappc e Inarcassa indicano una presenza in netta crescita ma un grande gender pay gap. Così, il tema delle pari opportunità è sempre più centrale

Share