Marginalizzate e reiette dal boom economico in poi, con la pandemia sembrano essere divenute la panacea di tante retoriche antiurbane di pura circostanza. Un viaggio sul territorio nazionale attraverso riflessioni e letture transdisciplinari, per indagare potenzialità, criticità e casi virtuosi.
a cura di Emanuele Piccardo e Luca Gibello, in collaborazione con Archphoto
Immagine di copertina: veduta di Ostana, Cuneo (© Margherita Valcanover)
È necessaria una nuova strategia nazionale sperimentale e rivoluzionaria che sposti verso i paesi le persone spostando lavoro, creando una via di mezzo tra il turista e il paesano che ritorna
Uno sguardo lontano dagli stereotipi: dalle azioni precedenti all’attuale politica (distorcente) del PNRR, passando per i casi virtuosi
I paesaggi montani – alpini e appenninici – potranno svolgere un’efficace azione di contrasto nei confronti dell’angoscia territoriale
Tra soprintendenze indebolite e “valorizzazione” dei grandi poli museali e delle città d’arte, quale tutela in assenza di una strategia che consideri tutte le risorse dei luoghi?
Per il presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani il bando del MIC è stata una lotteria. Servono invece misure specifiche per le aree rurali e montane
Un caso di ripopolamento nel Parco della Val grande, il luogo “più selvaggio d’Italia”
Il punto sul percorso che coinvolge gli under 40 nella programmazione e attuazione di progetti e politiche
Alcuni esempi di progettualità artistiche, esperienze anticipatrici di un rinnovato rapporto con i territori
Pubblichiamo una lettera sull’esempio di Vione Laboratoriopermanente, che ha attivato un percorso per il recupero dell’architettura alpina
Nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, un itinerario in quattro interventi che promuovono attività e un turismo diverso
Nel Biellese, un territorio alpino combatte lo spopolamento valorizzando il patrimonio storico e cercando nuove strade