Università e parità di genere: una presa di posizione
Le iniziative di atenei e dipartimenti si stanno moltiplicando, ma serve una solida educazione alla parità già dai percorsi di studi precedenti
Published 26 febbraio 2025- © riproduzione riservata
Le università hanno spesso svolto un ruolo chiave nel cambiamento sociale, individuando criticità e promuovendo nuove avanguardie di pensiero. Nel contesto attuale, in cui persistono disuguaglianze di genere in ambito lavorativo e sociale, è essenziale interrogarsi sul ruolo che gli Atenei, e in particolare i Dipartimenti di Architettura, possono svolgere nel sensibilizzare e formare una nuova generazione di progettisti consapevoli. Il tema della città e dello spazio pubblico non è neutrale, chi progetta deve tenere conto delle esigenze di tutte le categorie sociali, comprese le donne e le soggettività non conformi. Tema decisamente rilevante, considerando gli ultimi dati del Global Gender Gap Report 2024, dove l’Italia si posiziona all’87° posto su 146 paesi, peggiorando di quasi dieci posizioni rispetto all’anno precedente, quando era al 79° posto.
Ma quale può essere il contributo delle Università nel promuovere una cultura della parità di genere nei settori dell’Architettura e della progettazione urbana?
Dalla sensibilizzazione all’azione
Numerosi dipartimenti universitari si sono impegnati in iniziative sul tema della parità di genere interrogandosi anche sul rapporto tra la città e i suoi abitanti. Attraverso festival, convegni e cicli di seminari, il mondo accademico ha affrontato la questione da prospettive diverse, spaziando dalla sensibilizzazione culturale all’analisi delle disuguaglianze nei contesti professionali, con particolare attenzione al settore dell’architettura e della progettazione urbana.
Eventi interdisciplinari sulla parità di genere
Molti atenei hanno partecipato attivamente al dibattito sulla parità di genere con iniziative trasversali a più discipline. L’Università degli Studi di Milano Statale, ad esempio, ha ospitato la “Giornata della Parità 2024”, all’interno del festival “Il Tempo delle Donne”, promosso dal “Corriere della Sera”. L’evento ha messo al centro tematiche come la leadership femminile e gli stereotipi di genere.
Anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha dedicato un convegno al tema, intitolato “Il tempo delle donne. Un tempo per tutti“, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il focus è stato sulle azioni concrete per contrastare la violenza di genere e sulle politiche di prevenzione.
L’Università di Padova, con l’”8 marzo diffuso“, ha coinvolto studenti e docenti in una serie di lezioni e incontri formativi dedicati alla parità di genere, mentre l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, con il convegno “Donne e STE(A)M, tra passato e futuro“, ha esplorato il ruolo delle donne nelle discipline STE(A)M, esaminando anche il ruolo delle donne nella ricerca e nell’innovazione.
Eventi nei Dipartimenti di Architettura
All’interno dei Dipartimenti di Architettura, diversi eventi hanno approfondito il contributo delle donne alla progettazione dello spazio pubblico e ai processi decisionali legati alla città.
Presso Sapienza Università di Roma, il convegno “Le ragazze degli anni ’60 nell’architettura e nelle arti” ha ripercorso il ruolo delle donne nella scena architettonica e artistica, analizzando esperienze, influenze e contributi femminili nel contesto storico e professionale. L’Università degli Studi Roma Tre ha invece proposto il ciclo di conferenze “GeSTA – Genere Spazio Tempo Architettura”, che ha indagato le connessioni tra genere, spazio urbano e dinamiche sociali, con un’attenzione particolare alla progettazione di città più inclusive.
All’Università di Torino, il festival “Women & the City” ha invece esplorato il rapporto tra le donne e la costruzione dello spazio urbano, strutturando con Torino città per le donne un evento diffuso nella città e interdisciplinare tra i Dipartimenti.
Oltre l’accademia: premi e iniziative istituzionali
Oltre agli eventi organizzati dalle università, anche le istituzioni hanno promosso iniziative volte a valorizzare il contributo delle donne nell’architettura. Tra queste, il Ministero della Cultura ha lanciato la call for abstract “Donne in Architettura“, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea.
L’iniziativa si propone di raccogliere studi e ricerche sulle architette attive in Italia e all’estero, ampliando l’indagine oltre la progettazione degli edifici per includere anche l’urbanistica, il design, la curatela di mostre e il lavoro editoriale nel settore. I risultati di questo percorso confluiranno nella pubblicazione di un volume e in un convegno previsto per questa primavera.
Le università promuovono un cambiamento tangibile?
La moltiplicazione di eventi e iniziative accademiche dimostra che l’attenzione al tema della parità di genere è in crescita, ma questo basta a garantire un reale cambiamento? Senza una solida educazione alla parità di genere già nei livelli scolastici precedenti, il mondo accademico rischia di intervenire su un terreno già segnato da disuguaglianze strutturali. In questo scenario le iniziative universitarie possono rappresentare un punto di svolta o restano strumenti limitati se non accompagnate da un ripensamento più ampio delle politiche educative e professionali?
Immagine di copertina: la manifestazione a Roma organizzata da Non Una di Meno in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne il 25 novembre 2023 (@ Flavia Sinibaldi)

Dottoranda in Architettura Città Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Il suo tema di ricerca verte sulle strategie di rigenerazione degli spazi collettivi nei quartieri ERP moderni, con un focus sul concetto di città della prossimità. Durante il percorso di studi, ha arricchito la sua formazione con esperienze all’estero presso la Strathclyde University di Glasgow in Scozia e l’RWTH Aachen University in Germania. Ha inoltre svolto un tirocinio su tematiche di architettura circolare presso lo studio Modus di Bressanone e conseguito un Master di II livello in Architettura Circolare presso l’Università di Camerino.