Immagine da: Milano Atlante di genere / Milan Gender Atlas (LetteraVentidue, 2021)

La cura per noi: Sex & the City e lo spazio pubblico

La cura per noi: Sex & the City e lo spazio pubblico

L’esperienza dell’Associazione milanese nel ripensamento dei luoghi urbani in una prospettiva di genere

 

Published 17 febbraio 2025- © riproduzione riservata

Le nostre città raccontano spesso una storia fatta di marciapiedi troppo stretti, o sconnessi, per passeggini o carrozzine, così come di strade e parchi non illuminati che divengono, per molte donne, zone vietate per paura di essere aggredite.

Le nostre città raccontano in generale della mancanza di una pianificazione che includa sguardi molteplici e tenga conto delle esigenze e dei bisogni delle donne.

Sex & the City, associazione fondata nel 2022 da Azzurra Muzzonigro e Florencia Andreola, nasce proprio dalla necessità di ripensare lo spazio urbano attraverso una prospettiva di genere, dedicandosi a esplorare come le città possano diventare luoghi più accoglienti per tutte e tutti tramite progetti di ricerca, incontri pubblici e pubblicazioni.

 

L’Atlante per decostruire e vedere da una prospettiva diversa

Il percorso di ricerca di Sex & the City ha avvio con la pubblicazione Milano Atlante di genere / Milan Gender Atlas (LetteraVentidue, 2021), commissionato da Urban Center. L’obiettivo è la decostruzione dello spazio urbano contemporaneo attraverso uno sguardo che metta in luce le risposte offerte alle esigenze delle donne e delle soggettività queer, svelando pratiche e prassi consolidate che, pur essendo invisibili agli occhi di molti, condizionano profondamente l’esperienza quotidiana di chi abita la città. Al contempo, l’Atlante si configura come una piattaforma di dialogo e costruzione collettiva di un immaginario da realizzare, in direzione di città più attente alle necessità dei molteplici soggetti e dei differenti corpi che abitano lo spazio urbano.

Milano Atlante di genere è stato selezionato da EIGE (European Institute for Gender Equality) fra le 10 best practices sul Gender Mainstreaming per l’European Green Deal.

Tra i diversi temi che l’Atlante affronta, la dimensione della sicurezza percepita dalle donne emerge come elemento fondamentale nella fruibilità dello spazio pubblico. Molte donne, infatti, vivono un senso di insicurezza persistente, accentuato nelle ore serali e notturne.

Secondo il report Istat sulla percezione della sicurezza, il 36,6% delle donne evita di uscire di casa dopo il tramonto per paura, rispetto all’8,5% degli uomini. È su questi temi che il lavoro di Sex & the City si è orientato negli ultimi anni, attraverso la pubblicazione della seconda parte della ricerca commissionata da Urban Center, intitolata Libere, non coraggiose. Le donne e la paura nello spazio pubblico (LetteraVentidue, 2024). Lo scopo di questo studio è indagare la natura di questa paura, le sue radici culturali e sociali, nonché le conseguenze sui comportamenti dei diversi soggetti coinvolti, oltre che esplorare come la pianificazione urbana possa intervenire, immaginando e costruendo le condizioni per ridurre, se non addirittura invertire, la tendenza delle donne a sentirsi insicure nello spazio condiviso.

Con un’attenzione particolare rivolta a Milano, Sex & the City ha preso parte a diversi progetti inerenti a queste tematiche, tra cui il progetto di ricerca STEP UP. Walkability for Women in Milan, che ha esplorato la percezione femminile di sicurezza nell’attraversare a piedi gli spazi pubblici del capoluogo lombardo culminando in una mappatura della camminabilità della città, e al progetto X STRADA + LIBERE. Ascoltare le donne per una Milano più sicura, promosso dal Comune di Milano, che ha raccolto le testimonianze e le preoccupazioni delle donne riguardo alla sicurezza negli spazi pubblici in quindici diversi quartieri della città, provando a immaginare soluzioni condivise.

 

Non solo spazio pubblico

Non solo lo spazio pubblico, ma anche i temi dell’abitare e del ripensamento del rapporto tra donne e spazio domestico sono parte integrante degli interessi di chi immagina una città femminista. Attraverso corsi di formazione (“Il progetto della cura”), diverse pubblicazioni, la curatela della sezione storica “L’angelo del focolare” e dell’allestimento “Caro, bastava chiedere!” nell’ambito della mostra “Home Sweet Home” (Triennale Milano), l’associazione ha approfondito i temi della cura e del lavoro domestico, ancora oggi in buona parte sulle spalle delle donne.

Collaborando attivamente con le amministrazioni comunali attraverso progetti partecipativi con prospettiva di genere – che includono la realizzazione di nuovi atlanti di genere, workshop, mappature collettive e camminate esplorative – Sex & the City lavora per ripensare la relazione tra spazio pubblico e privato, e per rendere la città un luogo di tutte e tutti, spingendo le politiche pubbliche verso soluzioni che tengano conto di esigenze diversificate. In questo modo, non si limita a fornire una critica dello spazio urbano, ma cerca di costruire soluzioni pratiche in un continuo scambio tra cittadinanza e amministrazione pubblica.

 

Bologna e Parma

In questo senso, sono in corso di realizzazione diversi progetti di ricerca di cui due finalizzati alla realizzazione degli Atlanti di genere di Bologna e di Parma. Nel caso di Bologna, il progetto “Verso un Atlante di genere. Prospettive femministe per costruire città sicure” è realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna, Period Think Tank e i centri antiviolenza bolognesi. Nel caso di Parma, il progetto “Parma Gender Atlas”, realizzato anch’esso in collaborazione con il Comune, è finalizzato alla realizzazione di un Atlante di genere della città in formato digitale, rivolto sia alla cittadinanza che alla pubblica amministrazione.

In copertina: Immagine da Milano Atlante di genere / Milan Gender Atlas (LetteraVentidue, 2021)

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