Cantieri capitali: quali progetti per il Giubileo
Gli sfarzi edilizi sono lontani. È tempo di riqualificazioni e valorizzazioni (ma solo nel centro storico, e a uso dei turisti)
Published 17 dicembre 2024 – © riproduzione riservata
ROMA. Manca ormai poco all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, prevista per il 24 dicembre 2024, e Roma, in un mosaico di trasformazioni, si prepara ad accogliere, secondo le previsioni, più di 30 milioni di pellegrini nel 2025. Potrebbe sembrare un numero spaventoso, ma il dato non è poi così lontano dal normale flusso turistico: nel 2023 è stata infatti registrata la cifra record di 49,2 milioni di presenze, l’8% in più rispetto ai ritmi pre-Covid. Eppure, l’anno giubilare, più di qualunque ondata di overtourism, è stato in grado, come di consuetudine, di innescare o accelerare una notevole quantità di processi. Molti di questi, però, non ancora conclusi.
Un lifting eterno
A partire dal primo Giubileo cristiano, indetto nel 1300 da Papa Bonifacio VIII, la preparazione di questo evento ha infatti rappresentato spesso un’occasione per interventi urbani e architettonici di grande rilievo. Si pensi solamente alla costruzione di Ponte Sisto promossa dal “gran fabbricatore” Sisto IV nel 1475; al riordino della piazza del Campidoglio commissionata da Paolo III a Michelangelo in vista del Giubileo del 1550; a capolavori barocchi del XVII secolo come il baldacchino sull’altare maggiore di San Pietro e la fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona, entrambi a opera di Bernini; alla scalinata di Trinità dei Monti, il “salotto urbano” di Roma, per il Giubileo del 1725; fino alla sistemazione definitiva di via della Conciliazione per le celebrazioni giubilari del 1950; alla realizzazione del “sottopassino” a Castel Sant’Angelo e ai concorsi per “50 chiese per Roma” nel 2000, solo per fare alcuni esempi.
Il fil rouge che nel corso dei secoli unisce queste operazioni è da un lato la volontà di trasformare Roma in una città moderna, dotata d’infrastrutture e servizi pubblici più efficienti; dall’altro, il desiderio di esaltarne l’immagine.
Piazza Pia: il cantiere che ce l’ha fatta (prima di Natale!)
Anche per il 2025 è prevista un’ingente quantità di opere: alle somme stanziate per il Giubileo si aggiungono infatti i fondi PNRR del programma Caput Mundi per un totale di circa 4,8 miliardi, articolati in sei macro-categorie d’intervento: Riqualificazione e valorizzazione, Accessibilità e mobilità, Accoglienza e partecipazione, Ambiente e territorio, Programma di accoglienza e, per l’appunto, Caput Mundi. Complessivamente, sono stati pianificati oltre 600 progetti, di cui circa 30 interesseranno le altre province del Lazio (Viterbo, Frosinone, Latina e Rieti).
Tuttavia, in un contesto segnato da crisi economiche, sociali e climatiche, nonché lontano dagli sfarzi edilizi dei Giubilei del passato, questo significativo investimento finanziario si concentra soprattutto sulla riqualificazione dell’esistente e sulla risoluzione di problematiche specifiche legate a singole aree urbane, scelte principalmente nel centro storico.
Non è un caso che le opere simbolo del Giubileo 2025 ricadano, con poche eccezioni, nella categoria Riqualificazione e valorizzazione. L’opera più rilevante è il prolungamento del sottovia di Piazza Pia, progetto concepito addirittura per il Giubileo del 2000 e molto caro all’amministrazione capitolina. L’intervento, su progetto definitivo dell’architetto Felipe Lozano Lalinde (VIA Ingegneria), con la consulenza di Francesco Cellini e Luca Catalano, prevede il prolungamento del “sottopassino” carrabile sul Lungotevere per rendere il traffico più scorrevole e liberare la piazza dalle auto, creando così un’area pedonale tra San Pietro e Castel Sant’Angelo strettamente connessa a via della Conciliazione, anch’essa oggetto di un progetto di pedonalizzazione. Sarà forse per questa lunga gestazione, ma Piazza Pia sarà probabilmente uno dei pochi cantieri che riuscirà a concludersi prima di Natale.
San Giovanni in Laterano, una piazza chic ma senza ombrello
Luogo simbolo delle celebrazioni giubilari e non solo, anche piazza San Giovanni in Laterano si appresta, con un po’ di ritardo (dovuto probabilmente anche a ritrovamenti archeologici di epoca medievale), a cambiare volto: affidata allo studio milanese One Works, il progetto prevede il rifacimento della pavimentazione con pietre locali, vegetazione bassa e giochi d’acqua integrati, che con ogni probabilità si riveleranno necessari durante le prolungate stagioni estive in una piazza che rimarrà inesorabilmente senza ombra anche dopo il progetto di riqualificazione. Una scelta derivata forse dalla necessità di non coprire la facciata della Basilica Lateranense e di lasciare lo spazio libero per ospitare le grandi manifestazioni (religiose e non) che è solita accogliere.
Da capolinea a oasi urbana: la metamorfosi verde di Piazza dei Cinquecento
Quella che da progetto sembrerebbe invece prevedere più alberature è piazza dei Cinquecento, lo spazio smisurato davanti alla stazione Termini che da anni necessita di una sistemazione ordinata e razionale. Affidato a TVK, IT’S e NET Engineering su base concorsuale, il progetto prevede il ripensamento dei flussi del trasporto pubblico su gomma per diminuire il carico di autobus sulla piazza, che fino all’inizio dei lavori si presentava come un grande capolinea. Questa scelta ha permesso di riorganizzare la piazza in due spazi principali, uno più minerale verso l’ingresso della stazione ferroviaria e uno più vegetale sul lato opposto. La realizzazione è prevista in due lotti, il primo da realizzarsi entro il 2024 e l’altro successivamente all’evento giubilare.
Rivoluzione soft a Piazza Risorgimento
Anche il cantiere di Piazza Risorgimento, uno dei pochi interventi significativi a ricadere nella categoria Accessibilità e mobilità e progettato sempre da IT’S e NET Engineering, verrà completato per stralci. Si prevede la pedonalizzazione della parte di strada antistante le mura vaticane, l’incremento della vegetazione e l’aumento delle superfici permeabili, oltre alla riorganizzazione dei flussi del trasporto pubblico. Era previsto anche un parcheggio sotterraneo, che però non potrà essere incluso nei lavori del primo stralcio, iniziati solamente a settembre 2024.
Interventi circoscritti
Tutti questi interventi ricadono nel centro storico della città e in particolare a ridosso della Città del Vaticano, per evidenti ragioni logistiche; in effetti, mentre per le altre stazioni della capitale sono previsti principalmente lavori di manutenzione, la stazione San Pietro, il piazzale antistante e il percorso pedonale di via stazione San Pietro (che comprende la “passeggiata del Gelsomino” e via della stazione Vaticana) sono oggetto di un importante progetto di riqualificazione volto a realizzare un “percorso agevole e suggestivo per i pellegrini”, nonostante si preveda di concludere il cantiere soltanto nel secondo trimestre dell’Anno Santo.
Anche il Centro archeologico monumentale è interessato da molteplici interventi di riqualificazione e manutenzione, oltre al progetto per la Nuova passeggiata archeologica affidato ad aprile 2024 a Labics, Orizzontale, OpenFabric e Buromilan a seguito di un concorso di cui ci siamo già occupati.
Roma cambia, ma solo per i turisti
Intanto, nei diversi pezzi di città lontani dai flussi turistici che compongono il complesso mosaico della città, sono ben pochi gli interventi “strutturali” di cui potranno beneficiare i cittadini.
Oltre alla manutenzione straordinaria della viabilità carrabile, dell’illuminazione pubblica e delle linee della metropolitana, i due interventi principali riguardano la riqualificazione del Ponte dell’Industria nel quadrante sud della capitale (riqualificazione resa necessaria dal grave incendio che lo ha colpito nell’ottobre del 2021) e la realizzazione dell’area eventi per il Giubileo della Gioventù, che inizierà a luglio 2025, presso quella che i romani chiamano la “Vela di Calatrava”. Progettata nei primi anni del 2000 per la Città dello sport di Tor Vergata, l’imponente struttura non è mai stata completata ed è presto diventata il landmark distintivo della periferia sud est, nonché simbolo dell’abbandono e dell’incapacità di programmazione a lungo termine delle istituzioni cittadine.
Ma se da un lato le periferie beneficeranno in maniera molto ridotta delle rigenerazioni, dall’altro la narrazione distorta sullo spropositato numero di pellegrini in arrivo e sul presunto boom di turisti previsti per l’anno successivo ha innescato un’inarrestabile corsa speculativa a trasformare le abitazioni in locazioni turistiche su tutto il territorio comunale, periferie incluse; circostanza, questa, che ha avuto come conseguenza un’inevitabile impennata del costo degli affitti e delle compravendite, creando una crisi abitativa non trascurabile, sia per gli abitanti ma anche e soprattutto per gli studenti fuori sede, in una città priva o quasi di studentati pubblici e con l’Ateneo più grande d’Europa.
Il senzatetto dove lo metto?
Nel frattempo, in seno all’amministrazione capitolina si litiga su dove posizionare la tensostruttura temporanea che in Piazza dei Cinquecento avrebbe dovuto ospitare le decine di persone senza fissa dimora che abitualmente gravitano intorno alla stazione Termini e che, al tempo stesso, avrebbe dovuto funzionare da “info-point” per i pellegrini in arrivo via treno. I partiti di opposizione locale vorrebbero infatti, in nome del decoro urbano, spostare queste persone in un luogo meno visibile e al momento non è chiaro dove (e se) verrà collocata questa struttura. Una polemica alquanto disturbante se si pensa che la parola “accoglienza” viene ripetuta ben due volte nelle macro-categorie di spesa.
Nonostante le somme impiegate per il potenziamento di alcune strutture ospedaliere, sembrano ancora più lontani gli interventi di costruzione e ampliamento dei luoghi di assistenza che nel corso dei secoli hanno caratterizzato gli eventi giubilari, come ad esempio l’ampliamento dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia promosso da Sisto IV, la ricostruzione dell’Ospedale San Giacomo per il Giubileo del 1525 o la costruzione degli ospedali di Santa Maria della Pietà e San Gallicano due secoli dopo.
Si delinea quindi il ritratto di una città in un affannoso ritardo (nonostante il Giubileo sia un evento più che programmato), con il centro storico ingolfato di cantieri e reso sempre più inaccessibile, sia fisicamente a causa della consueta inefficienza del trasporto pubblico, sia economicamente. A questo si aggiunge una totale assenza d’interventi sui temi abitativi tanto sul centro quanto sulle periferie; una città, insomma, a misura di overtourism.
Immagine copertina: The pavilion, La vela di Calatrava (© Francesca Pompei)
SOTTOVIA DI PIAZZA PIA
Ambito: Riqualificazione e valorizzazione – Riqualificazione dello spazio pubblico
Soggetto attuatore: ANAS, Roma Capitale
Progettisti: VIA Ingegneria (Felipe Lozano Lalinde); consulente per l’architettura: Francesco Cellini; consulente per il paesaggio: Luca Catalano
Stato: Cantiere
Data stimata fine lavori: Quarto trimestre 2024
Fonte finanziamento: Giubileo
Importo: 85.300.000,00 €
RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA ANTISTANTE LA BASILICA SAN GIOVANNI
Ambito: Riqualificazione e valorizzazione – Riqualificazione dei luoghi giubilari
Soggetto attuatore: Roma Capitale
Progettisti: One Works
Stato: Cantiere
Data stimata fine lavori: Quarto trimestre 2024
Fonte finanziamento: Giubileo
Importo: 15.000.000,00 €
RIQUALIFICAZIONE URBANA DI PIAZZA DEI CINQUECENTO E DELLE AREE ADIACENTI
Ambito: Riqualificazione e valorizzazione – Riqualificazione dello spazio pubblico
Soggetto attuatore: ANAS
Progettisti: TVK, IT’S, NET Engineering
Stato: Cantiere
Data stimata fine lavori primo lotto: Quarto trimestre 2024
Data stimata fine lavori secondo lotto: Terzo trimestre 2026
Fonte finanziamento: Giubileo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Importo totale fondi: 30.000.000, 00 €
RIQUALIFICAZIONE PIAZZA RISORGIMENTO CON PARCHEGGIO INTERRATO, PASSAGGIO PEDONALE E SERVIZI
Ambito: Accessibilità e mobilità – Mobilità privata
Soggetto attuatore: Roma Capitale, Società Giubileo2025
Progettisti: IT’S, NET Engineering
Stato: Cantiere
Data stimata fine lavori primo stralcio: dicembre 2024
Data stimata fine lavori secondo stralcio: settembre 2026
Fonte finanziamento: Fondi Concessionario Piano Urbano Parcheggi
Importo totale fondi: 40.000.000,00 €
REALIZZAZIONE AREA EVENTI A TOR VERGATA PRESSO LE VELE DELLA CITTÀ DELLO SPORT. PRIMA PARZIALE FUNZIONALIZZAZIONE DEL PALASPORT
Ambito: Riqualificazione e valorizzazione – Riqualificazione dei luoghi giubilari
Soggetto attuatore: Agenzia del Demanio
Stato: Cantiere
Data stimata fine lavori: Quarto trimestre 2024
Fonte finanziamento: Agenzia del Demanio
Importo: 37.000.000,00 €
Fonti:
https://www.romasitrasforma.it/
![](https://inchieste.ilgiornaledellarchitettura.com/wp-content/uploads/2023/03/1579.jpg)
Nata a Roma (1977), si laurea nel 2002 all’Università di Roma Tre, dove è Professoressa associata di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura. Nella sua attività di ricerca si occupa in special modo dello spazio dell’abitare nella città moderna e contemporanea. È autrice dei libri “Spazi e figure dell’abitare. Il progetto della residenza contemporanea in Olanda” (Quodlibet 2012), “Borgate romane. Storia e forma urbana” (Libria, 2017), Colonie estive su due mari. Rovine, progetto e restauro del moderno (GBE, 2021). Nel 2008 ha fondato con Mariella Annese lo studio Factory Architettura. Dal 2004 collabora con “Il Giornale dell’Architettura”