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Il Giubileo culturale

Il Giubileo culturale

Con un ricco programma, l’occasione potrebbe rilanciare Roma come capitale culturale, ma l’organizzazione è in ritardo

 

Published 17 dicembre 2024 – © riproduzione riservata

ROMA. «Il Giubileo è cultura». Ha esordito così Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero dell’Evangelizzazione, presentando il programma del Giubileo 2025. Ma sarà davvero così? Oltre a essere la capitale indiscussa della cristianità, Roma riuscirà a ritrovare, con questo Giubileo, anche il suo ruolo di capitale della cultura a livello internazionale?

Una cosa è certa: da quando abbiamo iniziato questa inchiesta, tra ricerche e contatti con uffici stampa, è emerso un tale grado d’incertezza che subito ci siamo rese conto di quanto l’organizzazione delle iniziative, e la loro comunicazione, fossero in ritardo. Eppure il Giubileo è domani e, a parte gli appuntamenti religiosi – diligentemente raccolti sul sito ufficiale – si sa ancora ben poco di cosa succederà nel panorama culturale romano. 

 

L’avvicendamento all’Assessorato alla cultura

Questo c’impone una più ampia riflessione su quali siano state le politiche culturali della capitale, la città con il più alto numero di turisti del Bel Paese, con quasi 50 milioni di presenze nel 2023. Riflessioni che non possono prescindere dalle dimissioni, a ottobre scorso, dell’assessore alla cultura Miguel Gotor – per ragioni personali e professionali, ma non politiche ha chiarito. Dimissioni che hanno portato alla nomina di Massimiliano Smeriglio, e sono state un’occasione per fare il punto su quanto era stato fatto per la scena culturale di una capitale che, negli ultimi anni, sta perdendo terreno se paragonata, ad esempio, a Parigi. 

Con Gotor assessore, la cultura è stata intesa come strumento di rigenerazione urbana, accessibilità e innovazione con, ad esempio: circa 2 milioni l’anno per sostenere l’Estate romana; collaborazioni con aziende private per il restauro di siti iconici come Bulgari per Largo Argentina; 280 milioni per il progetto CArMe, un grande anello pedonale nell’area archeologica centrale tra Fori, Colosseo e Terme di Caracalla; il restauro di 35 fontane monumentali, tra cui la Fontana di Trevi; 50 milionio, del PNRR, per potenziare il sistema bibliotecario con la realizzazione di 9 nuove biblioteche; l’avanzamento del Museo delle periferie a Tor Bella Monaca, a cura di Giorgio De Finis (pronto a fine 2026) e il Museo della Shoah a Villa Torlonia di cui sono iniziati i lavori quest’anno. Per un quadro completo, il documento condiviso dall’assessore è qui. 

Investimenti su tanti fronti diversi, quindi. Ora, con il cambio dell’assessorato, vedremo i frutti di questi tre anni di lavoro? Intanto, a inizio dicembre è stato presentato l’avviso pubblico “Open25 – Artes et Iubileum” che mette a disposizione 5 milioni per promuovere un programma di eventi diffusi (soprattutto nelle periferie) in occasione del Giubileo. Promosso dall’Assessorato alla cultura di Roma Capitale e predisposto dal Dipartimento Attività culturali, è finanziato dallUnione Europea Next Generation EU nellambito del PNRR e punta a sostenere attività interculturali, inclusive e trasversali. Meglio tardi che mai. Ma per capire meglio quanto si sta preparando la città, vediamo quali sono le iniziative culturali più rilevanti organizzate per accogliere i 30 milioni di visitatori previsti, attratti dalle celebrazioni giubilari. 

 

Giubileo d’arte: tra Chagall, Murales e nuove scoperte

In ambito artistico, all’interno dei circuiti pubblici, vaticani e capitolini, troviamo mostre di diversa natura e spessore, tra nomi noti e artisti da riscoprire. Per il Giubileo arriva a Roma, per la prima volta, la «Crocifissione Bianca» di Marc Chagall, grazie a un importante prestito dell’Art Institute di Chicago. L’esposizione, al nuovo Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla, che riapre per l’occasione, sarà visitabile fino al 27 gennaio 2025 con ingresso gratuito, tutti i giorni. 

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – da oggi GNAMC, oggetto di un recente e criticato restyling grafico, arrivato con la nuova direttrice Renata Cristina Mazzantini – è in scena una mostra molto ampia, fortemente voluta dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, “Il tempo del Futurismo”. Fino al 28 febbraio, con la curatela di Gabriele Simongini, sono esposte circa 350 opere di artisti come Marinetti, Balla, Depero, Boccioni e Duchamp. Un grande racconto corale che espone pezzi della collezione museale, solitamente confinati nei depositi, e altri frutto di prestiti d’importanti istituzioni internazionali come il Metropolitan e il MoMA.

Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con Zètema Progetto Cultura ha in programma due grandi mostre. Fino al 21 aprile 2025 i Musei di Villa Torlonia Casino dei Principi e il MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza Università di Roma ospitano l’antologica Titina Maselli”, a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Ilaria Schiaffini, Claudia Terenzi e Giulia Tulino. Un omaggio, in occasione del centenario della nascita, che ha anche l’obiettivo di togliere dall’ombra un’artista che con la sua opera ha precorso i tempi. Al Museo dellAra Pacis arriva la prima grande monografica del fotografo Franco Fontana, curata dal critico d’arte Jean-Luc Monterosso, in programma fino al 31 agosto 2025. Un viaggio attraverso oltre 200 fotografie del maestro modenese che trasformano la realtà in poesia visiva.

Sempre in ambito artistico, su iniziativa di enti privati, troviamo un maggiore fermento. 

In primis “Murales” un importante progetto di arte pubblica in uno dei luoghi più iconici di Roma, Piazza Venezia: sul tanto atteso cantiere della Metro C, in particolare sui dieci silos, per i prossimi due anni – fino a dicembre 2026 – vedremo, una per volta, opere di sei grandi artisti contemporanei come Pietro Ruffo, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Liliana Moro, Toilet Paper, Elisabetta Benassi, con la curatela di Spazio Taverna. Il 16 dicembre ha inaugurato la prima opera, «Costellazioni di Roma» del romano Ruffo. Un modo per restituire bellezza a un pezzo di città in grande trasformazione, un’iniziativa promossa dalla società consortile guidata da Webuild e Vianini Lavori, impegnata nella costruzione della linea C della metropolitana, con il patrocinio di Roma Capitale e di concerto con le Soprintendenze competenti.

Al Chiostro del Bramante, invece, gioiello del Rinascimento, saranno organizzate visite guidate per approfondire le opere di artisti come Raffaello e linfluenza del Giubileo nella trasformazione culturale del rione Ponte, un crocevia di fede e cultura, storicamente attraversato dai pellegrini diretti nella capitale. 

Per una dimensione internazionale dobbiamo guardare alla programmazione della Rhinoceros Gallery, che vede in Roma una “finestra sul mondo”, come racconta la direttrice Alessia Caruso Fendi. Ospitata a Palazzo Rhinoceros, concepito da Alda Fendi e ristrutturato da Jean Nouvel, la galleria ospita, fino al 6 marzo 2025, «Oeuvres choisies», il secondo capitolo della collaborazione con Galerie Nathalie Obadia, realtà riconosciuta a livello internazionale. Un racconto corale di dieci artisti, provenienti da diverse parti del mondo, esplorano linguaggi innovativi e dialogano attraverso fotografia, pittura, scultura e installazione. In sintesi: una visione aperta sul mondo dellarte contemporanea che continuerà anche nella seconda parte dell’anno con la collaborazione di un’altra importante realtà, la Galerie Kreo. 

Sempre di respiro internazionale è la Fondazione Memmo che, fino al 30 marzo 2025, presenta «In una brezza leggera»: decimo capitolo di Conversation Piece, ciclo di mostre a cura di Marcello Smarrelli, che ha l’obiettivo di offrire una panoramica degli artisti italiani e stranieri che scelgono Roma come luogo di residenza e di ricerca. Una rassegna che prende le mosse da un elemento atmosferico tipico della capitale: il Ponentino. In occasione del Giubileo il curatore ha proposto una domanda: le opere darte hanno unanima?

 

Cantieri, silenzi e chiese moderne… speriamo in un miracolo

Passiamo ora all’architettura. L’Ordine Architetti PPC di Roma e Provincia ha già iniziato a programmare i primi eventi dedicati. Nella sede dell’Acquario romano, dal 3 al 7 maggio 2025, si terrà il Rebirth Forum Roma II: 10 tavoli, 10 organizzazioni per un totale di 100 partecipanti. Un laboratorio di confronto per stimolare proposte e riflessioni sul futuro della città, che vede la collaborazione tra il Festival Casa dellArchitettura (OAR), Iper festival (Museo delle periferie) e la Fondazione Pistoletto Cittadellarte. Sempre a maggio, il 26, si terrà un evento dal titolo “I cantieri del Giubileo 2025 e l’architettura sacra contemporanea” per far conoscere sia le opere realizzate per l’Anno Santo, sia le chiese costruite in Italia negli ultimi 25 anni, grazie ai concorsi di progettazione. Il tutto confluirà in una mostra che metterà in luce le opere del Giubileo e larchitettura sacra.

Mentre l’IN/Arch Lazio, con il suo programma di passeggiate romane, nel 2025 proverà a immaginare una via giubilare sullevoluzione dello spazio sacro e, più in generale, sulla contemporaneità, proponendo itinerari della Roma meno nota, quella delle chiese moderne, sconosciute ai più. 

Per quanto riguarda molte altre grandi istituzioni culturali, tutto è ancora silente. Alcuni grandi musei romani, dall’inizio della nostra inchiesta, hanno risposto con un assordante silenzio stampa. Che sia una strategia di comunicazione, o una dichiarazione mal celata di scarsa preparazione, lo vedremo nei prossimi mesi. Il Giubileo è arrivato, e con lui tutti i nodi irrisolti di una città ancora ferma, come i suoi cantieri.

Immagine copertina: «FART», il MAAM (© Francesca Pompei)

Autore

  • Zaira Magliozzi

    La scrittura, i social media e la progettualità in ambito culturale sono le sue attività principali. Dopo la laurea in Architettura e i viaggi intorno al mondo, raccontare è diventato un lavoro con articoli, interviste e approfondimenti sul mondo della cultura, del turismo, dell’architettura e del design. Dal 2006 ha collaborato con diverse riviste come Lonely Planet Magazine Italia, Il Giornale dell’Architettura, Artribune, Gambero Rosso. Su Instagram, nel 2019, ha ideato il progetto di storytelling "15 minuti di Bellezza al giorno" diventato nel 2021 un libro. Dal 2010 tiene corsi di formazione sulla scrittura, sulla comunicazione online e sull’uso dei social. Il suo cortometraggio “Arrenditi alla Bellezza” realizzato per il Parco regionale della Riviera di Ulisse è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia. Ha co-fondato Nebula Media, startup di produzione contenuti e video, in cui si occupa di storytelling e strategia di comunicazione.

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