Giardini padani, buone pratiche di recupero
Attraverso la ristrutturazione di tre parchi storici il patrimonio italiano mantiene il suo valore di testimonianza
Published 17 Dicembre 2025 – © riproduzione riservata
La multidisciplinarietà come requisito fondamentale dei recenti progetti di riqualificazione di parchi e giardini storici italiani, come dimostrano tre casi finanziati con il PNRR Cultura. La rinascita, e il conseguente aumento di attrazione pubblica, di molti parchi e giardini storici – parte integrante dell’enorme patrimonio storico, culturale e ambientale italiano – si deve anche ai lavori di riqualificazione eseguiti o avviati grazie al finanziamento, e alla sua recente attivazione, messo a disposizione del PNNR (Componente M1C3 Turismo e Cultura 4.0 Investimento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”).
Entro agosto 2026 è previsto il completamento della rigenerazione della parte mancante (circa un terzo) dei parchi e giardini storici che hanno usufruito del finanziamento, tramite apposito bando: 125 fra proprietà privata (66) e proprietà pubblica (59) per un ammontare complessivo di 185 milioni di euro.
Una vera boccata d’ossigeno per questi polmoni verdi territoriali di cui è stato riconosciuto il valore ambientale per la conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno, la riduzione dell’inquinamento e la regolazione del microclima urbano.
Come esempi e casi studio esemplari, abbiamo scelto il giardino del Castello di Belgioioso, il Parco Romantico della Fondazione Magnani-Rocca e il giardino di Villa Maffei-Sigurtà. Tre luoghi con caratteristiche molto diverse che sono stati portati a termine nell’area della Pianura Padana.
Il Giardino del Castello di Belgioioso (Pavia)
Il progetto di restauro eseguito recupera il disegno originario attraverso documenti storici, ma anche secondo un’idea di giardino contemporaneo. Il Giardino del Castello di Belgioioso nel corso dei suoi 300 anni ha subito diversi cambiamenti e stravolgimenti soprattutto per la componente vegetale per la quale è stato eseguito il recupero delle alberature di pregio, il ripristino di elementi vegetali storici e l’introduzione di nuovi. Per quanto riguarda la parte architettonica – dove il recinto murario, gli assi e i centri prospettici e la divisione in 4 parti sono ancora perfettamente riconoscibili e descrivono i principi compositivi del disegno dell’area – è stato portato a termine il recupero di intonaci e il consolidamento di alcune strutture, mentre per gli elementi scultorei, che nel tempo hanno subito diverse contaminazioni e stratificazioni, è stato effettuato il trattamento al laser e la ricollocazione.
L’intervento complessivo ha previsto il rinnovo e l’efficientamento degli impianti idraulici storici, la realizzazione di nuovi impianti di irrigazione e illuminazione ad alta efficienza energetica, la messa in sicurezza di recinzioni, cancelli e percorsi, oltre alla realizzazione di sistemi di allarme, videosorveglianza e controllo accessi, una corretta accessibilità per le persone con mobilità ridotta e la valorizzazione e la comunicazione con tre percorsi tematici su app.
I progettisti (Nunzio Dego e Giuseppina Rabotti) per alcune scelte progettuali hanno lavorato su modelli storici, così come sui disegni di Simone Cantoni e Leopoldo Pollack, ma soprattutto la descrizione di Cosimo Galeazzo Scotti con il grandioso parco che circondava il giardino recintato come propaggine della villa/castello e i restelli, viale piantumati, del teatro che fungeva da fondale al giardino e andato perso nel XX secolo.
Il Parco Romantico della Fondazione Magnani-Rocca (Parma)
Il Parco di Mamiano di Traversetolo, che insieme alla Villa dei Capolavori è parte della Fondazione Magnani-Rocca, conserva tre diversi modelli di giardino stratificati in tre secoli di storia e per mano di importanti figure: il giardino formale di Filippo Paulucci delle Roncole, trasformato poi dalla visione romantica del figlio Alessandro e della moglie Marianna Panciatichi, la prima naturalista italiana, e completato da Luigi Magnani intorno al 1960 con un giardino all’italiana di ispirazione rinascimentale.
Il restauro del parco su progetto architettonico di Alberto Bordi, Sauro Rossi, Marco Zarotti, progetto paesaggistico e agronomico di Elisa Marmiroli, Studio àrbora e la consulenza storica di Carlo Mambriani ha avuto fra gli obiettivi la progettazione del giardino contemporaneo secondo i principi di Piet Oudolf: 800 metri quadrati con oltre 6.500 piante disposte a matrice per fioriture da marzo a novembre. Congiuntamente è stata migliorata la percorribilità di molte aree, il comfort di visita, nel rispetto delle caratteristiche storiche e paesaggistiche del sito, con interventi sul sistema di percorsi nelle diverse aree: dal giardino all’italiana al giardino contemporaneo, dal biolago con sistema di fitodepurazione per la gestione sostenibile dell’acqua alle zone boschive con alberi monumentali.
Il parco restaurato è anche un laboratorio vivente che ospita centinaia di specie vegetali e funziona come stepping stone per la fauna selvatica protetta nella rete ecologica provinciale.
Il Giardino Storico di Villa Maffei-Sigurtà a Valeggio Sul Mincio (Verona)
Il giardino, che fa parte del complesso della seicentesca Villa Maffei Sigurtà, negli anni ha subito diverse trasformazioni ma ancora oggi si contraddistingue per la coesistenza, al suo interno, della naturalità del giardino all’inglese con la formalità del giardino all’italiana.
Il progetto di recupero e valorizzazione di CLAB Architettura con la consulenza e la collaborazione di Anna Valbusa, Ilaria Signorini, Paolo De Beni, Stefano Dionisi, la garden designer Gaia Chaillet Giusti e l’architetto Marco Cofani della Soprintendenza beni architettonici, ha riguardato i tre ettari del compendio con lo scopo di rivitalizzare un ampio orto caratterizzato da piante secolari, anfiteatri di cipressi, specchi d’acqua e sculture di bosso.
Un intervento che si è sviluppato su due fronti: paesaggistico attraverso il ripristino del bosco di bossi, la piantumazione di alberature in sostituzione di quelle secolari perse nel tempo e il rafforzamento dell’impianto romantico del giardino; architettonico, con l’introduzione di una casetta nel parco, una peschiera e un nuovo belvedere in dialogo con il verde circostante.
Immagine di copertina: giardino Villa Maffei Sigurtà (© Marcello Mariana)
Dopo la laurea allo IUAV di Venezia collabora con studi di progettazione a Treviso e a Milano dove per 10 anni partecipa al programma di inventariazione dei beni vincolati della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano per poi diventare giornalista pubblicista e senior account di un’agenzia di comunicazione integrata. Ha scritto per Mondadori, Mida Editore, Reed Business Information, Shinda Editore, Tecniche Nuove, Agepe, BE-MA editrice. Da anni collabora con DBInformation e le riviste del settore Horeca di New Business Media (Tecniche Nuove). Cogliere dettagli architettonici o atmosfere particolari dei locali food&beverage è la sua specializzazione e piacevole scoperta. Nel 2016 ha pubblicato il libro “Grandi pasticcerie del mondo” (ItalianGourmet), mentre nel 2022 è uscito “Cantine storiche d’italia. Un viaggio fra architettura ed enologia” (24OreCultura).














