Sacro come misericordia
L’architetto dovrebbe essere come l’uomo con la brocca d’acqua del Vangelo di Luca, che attraversa paesaggi e città portando sapere
Nato a Torino il 14 gennaio 1928; già professore ordinario di Composizione architettonica e Progettazione urbana, è professore emerito al Politecnico di Torino, nonchè accademico nazionale di San Luca a Roma e socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino. Dal 1950 lavora con Roberto Gabetti nello studio Gabetti e Isola. Con la scomparsa di Gabetti (2000), apre lo studio Isolarchitetti (con Saverio Isola, Flavio Bruna, Michele Battaggia, Andrea Bondonio, Stefano Peyretti).
Tra le principali opere per la liturgia: monastero delle Carmelitane a Quart (1984-89); chiesa della Santa Famiglia a Palmi (1996-2006); centro parrocchiale a Roccabruna (1993-2001); chiesa di San Giovanni Battista a Desio (1994-99); complesso parrocchiale di Santa Maria in Zivido a San Giuliano Milanese (1998-2008); chiesa parrocchiale della Risurrezione di Gesù a Pizzo (2022); Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Oppido Lucano (2018-in corso).
Tra i suoi scritti recenti: Violenza nell’architettura (Aión 2004); Anche le pietre dimenticano (Aión 2012); Sulle tracce del «Genius Loci» (Accademia delle Scienze di Torino 2017); Anche le architetture ci guardano? (Giappichelli 2018); Ai confini del giardino (Aión 2019); La barba di Leonardo (Aión 2020); Archetipi abitati (Aión2022)