Torino fa scuola, di nuovo e per prima
DI LAURA MILAN
Sono realtà i due concorsi pilota promossi nel 2016 da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo per la riqualificazione delle scuole medie Giovanni Pascoli e Enrico Fermi
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Sperimentale, innovativo e dalle procedure codificate e replicabili: il doppio concorso “Torino fa scuola” ha reso ancora una volta la città sabauda un’avanguardia.
Lanciato a fine 2016 da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo con la collaborazione dell’Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Città di Torino e di Fondazione per la Scuola, ha scelto la scuola e i suoi edifici come campo di prova in cui impostare, programmare, gestire e codificare le procedure di una nuova tipologia di intervento. Le scuole sono una parte importante ma quasi negletta del patrimonio edilizio pubblico che deve essere riqualificata e valorizzata per rispondere in modo aggiornato e flessibile a nuove sfide, pedagogiche e della sostenibilità ambientale ma anche sociali e urbane.
“Torino fa scuola” si realizza attraverso interventi pilota su due edifici diversi, esemplari per localizzazione, tipologia e condizioni di degrado: la scuola media “Giovanni Pascoli”, edificio tutelato di proprietà di Fondazione per la Scuola ma nelle disponibilità della Città completato nel 1890 in un’area semi-centrale del capoluogo, e la scuola media “Enrico Fermi”, esempio di edilizia scolastica pubblica degli anni del boom economico completato nel 1965 con la grande espansione della periferia sud.
Due Fondazioni, la Città e una rinnovata collaborazione tra pubblico e privato
“Torino fa scuola” prende le mosse dalla volontà di due fondazioni da sempre presenti e molto attive nel tessuto socio culturale cittadino. Hanno avviato e gestito un percorso nuovo e complesso, rinnovando una tradizione di collaborazione tra privato e pubblico che molto ha dato alla città e definendo di fatto i termini di una nuova forma di partenariato.
Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo si sono concretamente impegnate agendo come capofila, mettendo a disposizione personale e know-how, ma anche finanziando concretamente un’operazione che nel complesso ha messo sul piatto 7 milioni di euro da parte di Compagnia di San Paolo (3 impegnati sulla Fermi e 4 sulla Pascoli) e altri 4 milioni da parte di Fondazione Agnelli (tutti sulla Fermi).
Diversi ma nodali i loro ruoli, come emerge dalle parole delle responsabili del progetto per le due istituzioni.
Secondo l’architetto Raffella Valente “la Fondazione Agnelli è partita come sempre da una domanda di ricerca: come ripensare gli ambienti di apprendimento per renderli funzionali a una didattica nuova e al benessere di chi vive e lavora a scuola? Presto abbiamo capito che non bastava la teoria: la strada giusta era fare un progetto che partisse dalle esigenze di insegnanti e studenti per arrivare a una realizzazione frutto di vera interazione fra pedagogia e architettura. Certo, un obiettivo era intervenire concretamente su un edificio, ma soprattutto ci stimolava la prospettiva di offrire al sistema d’istruzione italiano idee e un modello di processo per intervenire anche in altri contesti.”
Per Francesca Repetto “la Compagnia di San Paolo ha nella propria mission l’investimento di risorse a favore della collettività e in particolare delle generazioni future e per questo ha aderito fin da subito al progetto Torino fa Scuola. La scelta di intervenire su due scuole statali non è stata casuale, anzi è stata dettata dal desiderio che l’importante investimento avesse un impatto significativo su molte studentesse e studenti, famiglie e cittadini in modo del tutto accessibile, e che potesse essere replicato, anche parzialmente, su altri edifici scolastici a livello nazionale”.
I modelli pedagogici come punto di partenza per l’architettura
L’approccio è uno dei molti aspetti di novità di “Torino fa scuola”. La procedura ha voluto cambiare i termini entro cui s’iscrivono gli interventi sulle scuole fissando il suo punto di partenza nell’analisi di modelli pedagogici e dell’insegnamento che sono stati adattati alle realtà specifiche delle due scuole.
Le precise richieste contenute nei bandi, gemelli e distinti, si sono plasmate per rispondere alle esigenze individuate al termine di un lavoro preliminare che per un anno ha coinvolto due gruppi di pedagogisti e architetti (Mario Castoldi e Luisa Ingaramo per la Pascoli e Beate Weyland e Sandy Attia per la Fermi) e le comunità scolastiche.
Il risultato sono stati bandi dalle richieste precise e puntuali, nelle funzioni e nelle dimensioni, che come effetto affatto secondario hanno permesso ai partecipanti di ragionare sulle idee, concentrandosi sulla progettazione.
Il coinvolgimento della comunità degli architetti
La scelta del concorso di progettazione non è stata casuale. Si è avvalsa della quasi naturale collaborazione di chi da molti anni si batte, sebbene con risultati altalenanti, per renderlo prassi garante della qualità architettonica.
I due bandi di “Torino fa scuola” erano organizzati in due fasi e sono stati gestiti attraverso l’allora nuova piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano, con cui si è avviato un dialogo costruttivo su più fronti, e della collaborazione della Fondazione per l’Architettura, che da anni ha operativo un osservatorio sui concorsi e offre un servizio di accompagnamento alla loro corretta gestione attraverso la figura del coordinatore dei concorsi.
Due bandi aperti
La massima apertura era uno degli obiettivi principali di bandi che, valutati da due giurie di qualità, non hanno posto limiti né al bagaglio tecnico, né al fatturato, né all’età dei partecipanti, con i vincitori che sono poi stati supportati da due strutture tecniche vicine alle due fondazioni nel portare avanti i progetti e i cantieri (FCA Partecipazioni nel caso della Fermi e Consorzio Compagnia di San Paolo Sistema Torino nel caso della Pascoli).
I risultati
Il processo si completa adesso, dopo tre intensi anni, la chiusura dei cantieri e la piena operatività di due edifici completamente rinnovati, in tempo per l’avvio dell’anno scolastico.
La procedura ha richiesto impegno e risorse ma ha portato risultati di qualità in tempi certi e definito sia budget di riferimento sia nuove procedure, che, puntualmente descritte e comunicate attraverso un aggiornato sito web, saranno la base per l’apertura di nuove strade grazie, ad esempio, alle concrete possibilità di accesso a fondi europei spesso sottovalutati o male impiegati.
Il primo e più importante auspicio è che si riesca a innescare un cambiamento prima di tutto culturale che già oggi può avvalersi di due esempi di riqualificazione, concreti e ripetibili, e della condivisione degli strumenti che hanno reso possibili la loro realizzazione.
Scuola media “Enrico Fermi”
Giuria: Francesco Profumo (presidente della giuria, presidente di Compagnia di San Paolo), Mario Cucinella (MCA Architects), Benedetto Camerama (Camerana&Partners), Sandy Attia (studio MoDus), Luca Molinari (architetto e critico di architettura), Isabella Quinto (Dirigente Settore Edilizia Scolastica del Comune di Torino 2010-2017), Giuseppina Fusco (Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Vittorino da Feltre di Torino)
Partecipanti: 177
Vincitore: Alberto Bottero (capogruppo, progettista), Simona Della Rocca (progettista), Maria Chiara Mondini (collaboratore), Andrea Galanti (consulente), Emanuela Saporito (consulente), Antonio Isoardi (consulente), Jacopo Toniolo (consulente)
La nuova scuola Fermi: torinofascuola.it/enrico-fermi
Avvio cantiere: luglio 2018
Scuola media “Giovanni Pascoli”
Giuria: Francesco Profumo (presidente della giuria, presidente di Compagnia di San Paolo), Cino Zucchi (Studio CZA), Michele Zini (ZPZ Partners), Sebastiano Battiato (Baietto Battiato Bianco Architetti Associati), Luisa Ingaramo (architetto), Isabella Quinto (Dirigente Settore Edilizia Scolastica del Comune di Torino 2010-2017), Laura Di Perna (Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Rita-Levi Montalcini di Torino)
Partecipanti: 98
Vincitore: Silvia Minutolo (capogruppo, progettista), Marco Giai Via (progettista), Alessio Lamarca (collaboratore), Alberto Perino (collaboratore), Michal Adam Wasielewski (collaboratore), Claudio Tortone (collaboratore), Domenico Racca (collaboratore), Simonetta Lingua (collaboratore)
La nuova scuola Pascoli: torinofascuola.it/giovanni-pascoli
Avvio cantiere: luglio 2018
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Architetto e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica, si laurea e si abilita all’esercizio della professione a Torino nel 2001. Iscritta all’Ordine degli architetti di Torino dal 2006, lavora per diversi studi professionali e per il Politecnico di Torino, come borsista e assegnista di ricerca. Ha seguito mostre internazionali e progetti su Carlo Mollino (mostre a Torino nel 2006 e Monaco di Baviera nel 2011 e ricerche per la Camera di Commercio di Torino nel 2008) e dal 2002 collabora con “Il Giornale dell’Architettura”, dove segue il settore dedicato alla formazione e all’esercizio della professione. Dal 2010 partecipa attivamente alle iniziative dell’Ordine degli architetti di Torino, come membro di due focus group (Professione creativa e qualità e promozione del progetto) e giurata nella nona e decima edizione del Premio architetture rivelate.
Nel 2014 costituisce lo studio associato Comunicarch con Cristiana Chiorino. Nel 2017 è co-fondatrice dell’associazione Open House Torino.