Mentre tribune e curve – pur gradualmente – riaprono i propri cancelli al pubblico e il calcio celebra il primo grande evento post-Covid con gli Europei itineranti, Il Giornale dell’Architettura dedica un’inchiesta a stadi e impianti sportivi. Scelta per certi versi paradossale, proprio in una fase storica che ha per necessità bandito ritrovi collettivi e assembramenti a manifestazioni e spettacoli. Eppure, nonostante la pandemia, mai come in questo periodo il tema della progettazione e della costruzione degli stadi è stato al centro del dibattito e dell’azione politica.
La ristrutturazione dell’Artemio Franchi di Firenze nel PNRR, l’accesa discussione sul futuro di San Siro a Milano, l’ennesimo flop urbanistico della Capitale con la vicenda legata all’AS Roma sono solo alcuni esempi che trasmettono una sorprendente vitalità. E ci dimostrano come lo stadio contemporaneo sia un tema che genera intrecci multipli, e spesso poco decifrabili, tra identità e storia, interessi economici e massima esposizione mediatica, integrazione urbanistica ed esigenze di restauro, soluzioni tecnologiche innovative e firme dello star system.
L’Italia (che peraltro prepara i Giochi invernali di Milano-Cortina del 2026) è per tanti versi un caso unico a livello europeo per un patrimonio di stadi di qualità certamente, ma anche sensibilmente vecchio e davvero poco efficiente a rispondere alle esigenze contemporanee. Così lo sguardo all’estero diventa spesso una ricerca (anche un po’ provinciale) di riferimenti a progetti che rivelano come la tipologia richieda un radicale riposizionamento: meno infrastruttura isolata e più servizio urbano, meno cattedrale dello sport e più luogo poroso, attrattivo architettonicamente, con alte prestazioni energetiche e dotato di molti comfort. Proprio la complessità dei temi ci obbliga a punti di vista diversi, magari anche contraddittori. Come contraddittorio è sovente, nella storia e ancora oggi, il percorso che l’architettura affronta quando è chiamata ad occuparsi di stadi.
a cura di Antonio Cunazza e Michele Roda
Immagine di copertina: lo stadio Sinigaglia di Como (© Andrea Butti)