Straordinari mega-progetti, come il nuovissimo aeroporto internazionale Pechino-Daxing disegnato da Zaha Hadid (700.000 mq) o la ferrovia ad alta velocità Shanghai-Kunming (2.066 km), concorrono all’impressionante espansione del sistema infrastrutturale con cui la Cina si sta modernizzando. Le politiche di pianificazione nazionali degli ultimi trent’anni hanno guidato una trasformazione radicale, senza precedenti in termini spaziali, economici e sociali. Nuove infrastrutture per la mobilità innervano il territorio: strade, ferrovie ad alta velocità, dighe, canali navigabili, porti e aeroporti. Reti che s’intensificano in prossimità delle aree metropolitane in costruzione, o determinano agglomerazioni urbane sempre più fitte ed estese. Tali trasformazioni portano ad interrogarsi innanzitutto sul problema del rapporto dell’infrastruttura con il supporto territoriale che incontra, sulla sua relazione con la campagna e i villaggi rurali, sui modi e le forme in cui essa permea e trasforma gli spazi urbani. Ma, anche, si tratta della messa a punto di un modello di business da esportare; ad esempio, in Africa…
A cura di Maria Paola Repellino