Frontignano Art Walks, arte pubblica per non morire

Frontignano Art Walks, arte pubblica per non morire

Nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, un itinerario in quattro interventi che promuovono attività e un turismo diverso

 

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Published 29 novembre 2022 – © riproduzione riservata

FRONTIGNANO (MACERATA). Nel continuo rincorrersi di emergenze diverse, il terremoto del 2016 nel Centro Italia è un episodio fra tanti, che segue quello più grave dell’Aquila del 2009 e precede l’alluvione nella valle del Misa di quest’anno, la recente frana a Ischia e così via. Tuttavia, la vastità delle aree interessate dallo sciame sismico di sei anni fa è tale da aver creato ulteriori problemi, anzitutto giuridici perché ogni regione – e sono ben quattro quelle coinvolte – ha normative diverse e perché il commissario alla ricostruzione, solo per fare un esempio, è cambiato quattro volte in corrispondenza di ogni cambio di governo, che in Italia ha cadenza quasi annuale. Proprio ora che la ricostruzione si è sbloccata e il commissario Giovanni Legnini ha cominciato a far funzionare le cose, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha chiesto l’abolizione del commissariato.

Se a tutto questo si sommano la denatalità, la migrazione verso valle e verso la costa adriatica – Civitanova Marche è l’unica città marchigiana che ha aumentato la propria popolazione negli ultimi dieci anni – il quadro diventa fosco. Tutte le attività, a parte poche eccezioni come l’imbottigliamento d’acqua minerale (Roana), l’itticoltura (trote) e qualche allevamento, sono difficili da immaginare secondo i criteri novecenteschi di turismo stagionale, anche alla luce delle nuove esigenze ambientali ed energetiche: il vecchio grande impianto di pattinaggio su ghiaccio e la piscina riscaldata, un tempo attrazione per ragazzi dei campi scuola estivi o per tutti in generale sarebbero comunque difficili da tenere aperti oggi, anche se non avessero subito danni gravi. Le decine di piccole chiese sono tutte puntellate e chiuse, dunque gli affreschi tardogotici di Paolo da Visso inaccessibili.

 

Frontignano Art Walks

Qualsiasi iniziativa, pur discutibile, è dunque benvenuta, anche se proviene dal mondo dell’arte contemporanea, che ha i suoi epicentri nella Valle Padana e dunque parla in inglese. Ecco allora Frontignano Art Walks, itinerario artistico-culturale nel Parco nazionale dei Monti Sibillini a Frontignano, la frazione più elevata del Comune di Ussita, tra Visso e Norcia. Gli organizzatori e i partner (Sineglossa, CASA – Cosa Accade Se Abitiamo, BAM! Strategie Culturali, Go World) hanno tutti sede lontano da qui, anche se molti animatori sono marchigiani fuori sede e sono lieti di poter dare una mano.

Gli interventi sono stati essenzialmente quattro: la raccolta di testimonianze dei pochi abitanti rimasti, tradotte in versi dalla poetessa maceratese Renata Morresi; un happening col lancio di un pallone aerostatico del milanese Lorenzo Malloni, componente del gruppo Aerocene fondato dall’artista Tomás Saraceno; un’opera teatrale all’aperto del collettivo bolognese Effetto Larsen (Matteo Lanfranchi, Beatrice Cevolani, Roberto Rettura, Martina Rosa) che rielabora memorie ed esperienze degli abitanti criticando il turismo. Infine, alcuni interventi architettonici del gruppo romano Orizzontale, due effimeri e due permanenti. Questi ultimi sono posti nel bosco in località Acqua Friddula: un belvedere e due chaise longue fisse in acciaio e legno di scarto riutilizzato per osservare il Monte Bove e la valle sottostante. Altri lunghi tavoli sono stati approntati per un pranzo collettivo fra vecchi e nuovi abitanti e persone di passaggio.

La principale novità infatti è che a Frontignano sono andate a vivere una decina di persone, non anziane né del posto, fatto inaudito. La località è sempre stata composta da sole seconde case e un paio di alberghi ora in ristrutturazione, per via della vicinanza agli skilift verso il canalone e le saliere, ovvero le piste da sci più alte delle Marche. Questa presenza è l’unica nota dissonante e positiva in un paesaggio altrimenti povero di vita e soprattutto d’idee, visto che l’unico programma pubblico al momento è quello turistico, sia esso sportivo o enogastronomico. Quello artistico-religioso infatti langue, perché i restauri degli edifici di culto sono gli ultimi della lista e, dunque, capolavori rinascimentali come il Santuario di Macereto – progettato da architetti ticinesi in forme bramantesche – restano chiusi fino a data da definirsi, mentre i musei civici locali sono stati svuotati dalle opere d’arte, trasportate in un deposito ad Ancona per motivi di sicurezza.

Un utile strumento di conoscenza e riflessione è la guida al “nonturismo” prodotta da Sineglossa (Ussita. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti, Ediciclo, Bologna 2020). Questa comunità senza nome delle terre alte ha pochi termini di paragone: in zona, forse, solo i giovani che nell’alta Val di Chienti hanno dato vita all’esperienza di Borgofuturo (Matteo Giacomelli e Fulvia Calcagni, Borgofuturo+. Un progetto locale per le aree interne, Quodlibet, Macerata 2022). Ovvero, la ricerca di un’alternativa al turismo, fugacemente presente solo nel fine settimana, quando qualche carovana di motociclisti visita i prefabbricati ospitanti salumerie, pasticcerie, ristoranti, farmacie e bar che sono gli unici esercizi pubblici aperti lungo le strade provinciali della Val Nerina e della Val di Chienti. Nel frattempo i centri storici di Visso, Camerino, Montecavallo, Muccia, Castelsantangelo sul Nera restano svuotati e i pochi abitanti attendono nelle “casette”.

Immagine di copertina: foto di Mauro Pennacchietti

Autore

  • Federica Ciavattini

    Architetta, designer e dottore di ricerca, collabora con l’Università degli studi di Macerata dove cura il laboratorio di Design e comunicazione nella creazione del valore. È stata programme coordinator dell’Architectural Association Adriatica Visiting School presso l’Architectural Association School of Architecture di Londra, e del progetto “Il legno, nuovo modello di sostenibilità e di economia circolare per gli Appennini” per Fondazione Symbola e Federlegno. Ha collaborato con le riviste “Domus”, “Il Giornale dell’Architettura”, “Artribune” e “Mappe”.

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