Frate Sole, l’Scar dell’architettura sacra (minimale)
Bilancio del Premio Internazionale della Fondazione Frate Sole, che dal 1996 offre uno spaccato sul panorama dell’architettura cristiana per il culto su scala mondiale; ma gli italiani non brillano
Un premio all’architettura
Avvolgenti o spigolose, scabre o luministiche, le chiese che partecipano al Premio Internazionale della Fondazione Frate Sole offrono uno spaccato del panorama dell’architettura cristiana per il culto su scala mondiale. Il premio, ormai assurto ad Oscar dell’architettura sacra, ha avuto origine nel 1996 dall’intuizione del padre francescano Costantino Ruggeri (Adro 1925 – Merate 2007) scultore e artista dell’architettura e del vetro, a sua volta tra i più importanti protagonisti nel rinnovo dei linguaggi del sacro dopo il Concilio Vaticano II.
L’obiettivo del Premio, a cadenza quadriennale, è quello di dare un riconoscimento alle migliori chiese edificate negli ultimi dieci anni. Si premia così l’architettura come realtà materiale realizzata e non solo progettata o rappresentata, come accade invece per il premio dedicato alle tesi di laurea che la Fondazione promuove a cadenza biennale. Quello alle chiese è un tipico premio di architettura: alla committenza e anche alla funzionalità liturgica si attribuisce un ruolo secondario. E del resto non potrebbe essere diversamente per un bando che, con encomiabile spirito ecumenico, è aperto “alle tre confessioni cristiane”.
Tra i vincitori viene ripartito un cospicuo riconoscimento in denaro (30.000 euro l’attuale montepremi). Forse che i grandi nomi dell’architettura abbiano bisogno di accrescere ulteriormente il loro patrimonio? Lo scopo è un altro nell’intenzione della Fondazione, ossia incentivare e orientare la produzione futura, ponendosi come bussola nel cammino della ricerca progettuale sul tema del sacro cristiano anche attraverso un (as)segno molto concreto.
Quanto allo stile, il Premio non è una bussola neutrale. Gli intenti di padre Costantino e dei suoi eredi sono ben chiari nell’indicare nella semplicità e nella purezza delle forme, in fondo nel minimalismo, la strada da perseguire. E questo indirizzo è ben confermato dai pronunciamenti delle giurie delle più recenti edizioni che elogiano «forme e materiali essenzialmente minimali ed esemplarmente elementari […] qualità espressive di valori mistici, armonia e bellezza delle forme […] rigore e sobrietà […] misura, sapiente uso della luce naturale».
Ad ogni edizione il bando trova un ventaglio ampio di candidature, circa ottanta anche nell’ultima (2016) che il sito della Fondazione ospita, ponendosi così come piattaforma di osservazione globale alla produzione di architettura cristiana contemporanea. Le proposte sono caleidoscopiche, differenziate per provenienza e per tipologia: dalla cappella isolata, alla grande aula liturgica, dal complesso parrocchiale ai monasteri, dai santuari alle chiese cimiteriali. La difficoltà di ogni edizione è quella di raffrontare edifici diversi per finalità, dimensioni e contesto. Favoriti sono quelli che dimostrano soluzioni convincenti ai temi più articolati, sebbene solo lo spazio dedicato alla liturgia venga infine valutato.
L’Italia delude
Dall’Italia provengono più di un quarto delle candidature ma solo in due edizioni architetti italiani compaiono fra i vincitori e mai sul gradino più alto del podio. Nel 2008 fu Paolo Zermani a conquistare un secondo premio ex-aequo per la Chiesa di San Giovanni Apostolo a Perugia, nel 2012 lo studio x2 architettura il terzo posto per l’ampliamento della Chiesa di San Floriano in Gavassa (Reggio Emilia). Per l’architettura di culto, il Made in Italy ha decisamente perduto la sua eccellenza.
Nelle prime tre edizioni, vivente padre Costantino, sono stati premiati tre grandi del panorama internazionale (Tadao Ando, Álvaro Siza, Richard Meier). Successivamente lo scenario si è andato arricchendo con l’attribuzione del secondo e terzo posto ed anche di segnalazioni e menzioni. Con l’ultima edizione (2016), ai grandi nomi, come John Pawson con il monastero di Novy Dvur (1999-2004), il cileno Cristián Undurraga con la Capilla del Retiro (2008-2009), Rafael Moneo per la Chiesa di Iesu (2011), si sono affacciati all’olimpo dell’architettura sacra volti nuovi, come i vietnamiti Thu Huong Thi Vu e Tuan Dung Nguyen (parrocchia di KaDon a Don Duong, 2014), i tedeschi Schulz und Schulz (chiesa della SS. Trinità a Lipsia, 2015) e con segnalazioni lo spagnolo Alejandro Beautell (Cappella di San Giovanni battista a Tenerife, 2013) e i tedeschi Brückner & Brückner (Cappella di San Giovanni battista a Johannistal, 2014). Sono insomma l’area latinoamericana e mitteleuropea i nuovi crogiuoli dell’architettura per la liturgia cristiana.
Tentando di tracciare un quadro generale, non sempre le realizzazioni brillano per spirito creativo, chiarezza compositiva e scelte innovative. Alcuni punti fermi, promossi peraltro non solo dal Premio ma da tutto un mondo d’iniziative di parte ecclesiastica, concorsi nazionali, numerosi e diversi momenti di formazione e di scambio sono stati in effetti recepiti sull’intersezione tra architettura e liturgia. Il rigore minimalista che premia i progetti di maggiore plasticità, tende altrettanto ad omologare la produzione minuta, tanto che infine un po’ ci si chiede ove emergano le connotazioni locali, o l’assorbimento delle devozioni popolari: un fenomeno comune ma non per questo meno vivo.
Immagine di copertina: Alejandro Beautell (Cappella St. John the Baptist a Tenerife, 2013)
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Anno | I Premio | II Premio | III Premio | Segnalazione / Menzione speciale |
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1996 | Cappella sul monte Rokko a Kobe (Giappone) Progetto di Tadao Ando Progetto 1985 Costruzione 1985-1986 Cappella sull’acqua a Tomamu (Giappone) Progetto di Tadao Ando Progetto 1985-1990 Costruzione 1988 Chiesa della luce a Ibaraki (Giappone) Progettista Tadao Ando Progetto 1987-1988 Costruzione 1988-1989 | NESSUNO | NESSUNO | NESSUNO |
2000 | Chiesa di Santa Maria del complesso parrocchiale di Marco de Canavezes a Porto (Portogallo) Progetto di Álvaro Siza Progetto 1990 Costruzione 1994-1996 | NESSUNO | NESSUNO | Cappella Collegio Villa Maria a Santiago del Cile (Cile) Progetto di Enrique Browne Progetto 1992 Costruzione 1993-1996 Chiesa San Tommaso d’Aquino a Berlino (Germania) Progetto di T. Höger, S. Hare Progetto 1994 Costruzione 1997-1999 Edificio protettivo per le rovine della cattedrale di Hamar (Norvegia) Progetto di Lund & Slaatto Progetto 1987 Costruzione 1997-1998 |
2004 | Chiesa di Dio Padre Misericordioso (Italia) Progetto di Richard Meier Progetto 1996-1998 Costruzione 1998-2003 | NESSUNO | NESSUNO | Cappella Porciuncola de la Milagrosa (Colombia) Progetto di Daniel Bonilla Costruzione 2003-2004 Cappella della Los Nogales’s School (Colombia) Progetto di Daniel Bonilla Costruzione 2000-2001 Holy Rosary Church in Louisiana (USA) Progetto di Victor Trahan Progetto 1997 Costruzione 2000-2001 Menzione di merito per l’architetto Ottokar Uhl “per l’impegno di vita profuso nello studio dello spazio liturgico, sulla scia dei grandi maestri del movimento liturgico del secolo scorso" |
2008 | Chiesa del monastero di Nostra Signora di Novy Dvur (Repubblica Ceca) Progetto di John Pawson Progetto 1999 Costruzione 1999-2004 | Chiesa di San Giovanni Apostolo a Perugia (Italia) Progetto di Paolo Zermani Progetto pilota CEI 1999 Costruzione 2000-2003 Cappella di San Benedetto a Kolbermoor (Germania) Progetto di Peter Kunze e Stefanie Seeholzer Costruzione 2006-2007 Cappella della Fazenda Veneza a Valinhos a San Paolo (Brasile) Progetto di Decio Tozzi Costruzione 2001-2002 Chiesa del centro parrocchiale cattolico del Sacro Cuore a Völklingen (Germania) Progetto di Lamott Architekten BDA Costruzione 1999-2001 Chiesa del nuovo monastero cistercense nell’isola di Tautra (Norvegia) Progetto di JSA, Jensen & Skodvin Arkitektkontor Progetto 1998 Costruzione 2004-2006 | NESSUNO | Chiesa del complesso parrocchiale a Vilanova de Gaia (Portogallo) Progetto di José Fernando Consalves Progetto 2002 Costruzione 2003-2005 Cappella per la comunità francescana di Krisfakos (Ungheria) Progetto di Gábor Sajots Progetto 2000 Costruzione 2002-2006 Padiglione di meditazione e preghiera presso il Centro Chirurgico ‘Salam’ A Kartoun (Repubblica Federale del Sudan) Progetto di Studio Tamassociati Costruzione 2007 |
2012 | Capilla del Retiro (Cile) Progetto di Cristián Undurraga Progetto 2008 Costruzione 2009 | Chiesa di Sant’Antonio a Portalegre (Portogallo) Progetto di João Luís Carrilho da Graça Progetto 1993 Costruzione 1993-2008 | Nuova aula liturgica del complesso parrocchiale di San Floriano di Gavassa (Italia) Progetto di studio x2 architettura di Silvia Fornaciari e Marzia Zamboni Costruzione 2005-2010 | Chiesa parrocchiale del Buon Pastore a Ponferrada (Spagna) Progetto di Vicens+Ramos Progetto 2006 Costruzione 2006-2010 Chiesa del centro parrocchiale San Jorge (Spagna) Progetto di Tabuenca e Leche Arquitectos Progetto 2001 Costruzione 2005-2008 Chiesa del centro parrocchiale St. Nikolaus a Neuried (Germania) Progetto di Meck Architekten Progetto 2002 Costruzione 2006-2008 |
2016 | Chiesa di Iesu a San Sebastian (Spagna) Progetto di Rafael Moneo Progetto 2004 Costruzione 2007-2011 | Chiesa nuova della parrocchia di KaDon a Don Duong (Vietnam) Progetto di Thu Huong Thi Vu e Tuan Dung Nguyen Costruzione 2014 | Chiesa St. Trinitatis a Lipsia (Germania) Progetto di Schulz und Schulz Progetto (CONCORSO) 2009 Costruzione 2011-2015 | Cappella Saint John Baptist a Tenerife (Spagna) Progetto di Alejandro Beautell Costruzione 2013 Chapel St. John the Baptist a Johannistal (Germania) Progetto di Brückner & Brückner Costruzione 2014 |